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Bruce Willis abbandona la recitazione per una diagnosi di afasia

La famiglia di Bruce Willis ha utilizzato Instagram per annunciare il ritiro dell’attore dalla recitazione a seguito di una diagnosi di afasia.

pubblicato 30 Marzo 2022 aggiornato 31 Marzo 2022 09:26

Bruce Willis si appresta ad abbandonare la recitazione a seguito di una diagnosi di afasia, una patologia che causa la perdita della capacità di comporre o comprendere il linguaggio, dovuta a lesioni a specifiche aree del cervello. A dare l’annuncio famiglia dell’attore sull’account Istagram di Willis.

Agli straordinari sostenitori di Bruce, come famiglia, volevamo condividere che il nostro amato Bruce ha avuto problemi di salute e gli è stata recentemente diagnosticata l’afasia, che sta influenzando le sue capacità cognitive. Di conseguenza, e con molta considerazione, Bruce si sta allontanando dalla carriera che ha significato così tanto per lui. Questo è un momento davvero difficile per la nostra famiglia e apprezziamo così tanto il tuo continuo amore, compassione e supporto. Stiamo attraversando questo come una forte unità familiare e volevamo coinvolgere i suoi fan perché sappiamo quanto lui significhi per te, così come lo fai per lui. Come dice sempre Bruce, “Live it up” e insieme abbiamo in programma di fare proprio questo. Con amore.

La carriera di Bruce è Willis è decollata negli anni ottanta dopo il successo della serie tv Moonlighting l’attore conquistò la parte del poliziotto ed eroe per caso John McClane in Die Hard – Trappola di cristallo dopo che una serie di attori declinarono, tra questi Sylvester Stallone, Arnold Schwarzenegger, Harrison Ford, Mel Gibson, Al Pacino, Robert De Niro, Don Johnson, Burt Reynolds e addirittura Clint Eastwood. “Trappola di cristallo” sfruttò appieno l’immagine sorniona e autoironica di Willis nei panni di una persona normale che in circostanze straordinarie si trasforma in un eroe d’azione e lanciò al contempo un longevo e lucroso franchise che ad oggi conta 4 sequel.

Tra un “Die Hard” e l’altro Willis alterna ruoli drammatici (L’ombra del testimone, Il colore della notte) a ruoli brillanti (Hudson Hawk – Il mago del furto, La morte ti fa bella). Nel 1994 interpreta un pugile nel cult Pulp Fiction di Tarantino, viaggia nel tempo in L’esercito delle 12 scimmie di Terry Gilliam, è un tassista eroe nel fantascientifico Il Quinto elemento di Luc Besson, è un gelido killer nel remake The Jackal, vola nello spazio per salvare la Terra da un asteroide in Armageddon – Giudizio finale di Michael Bay, è un fantasma in The Sixth Sense – Il sesto senso e un supereroe immortale in Unbreakable – Il predestinato entrambi diretti da M. Night Shyamalan. Veste inoltre i panni di poliziotto giustiziere in Sin City di Frank Miller & Robert Rodriguez (2005), affronta una versione più giovane di se stesso proveniente dal passato nel Looper di Rian Johnson e riprende il ruolo che fu di Charles Bronson nel remake Il giustiziere della notte – Death Wish di Eli Roth.

A partire dal 2014 Willis segue l’esempio del collega Nicolas Cage e comincia a recitare in una corposa serie di titoli low budget concepiti per l’home video, spesso con il nome di Willis a fungere da mero specchietto per le allodole, tanto che ai recenti Razzie Awards è stata creata una categoria ad hoc per l’attore “Peggiore interpretazione di Bruce Willis in un film del 2021”, anno che ha visto l’attore recitare in ben sette pellicole. Nonostante questa mole di pellicole dall’altalenante qualità interpretate dall’attore, Bruce Willis resta un’amata icona di Hollywood e un attore di film d’azione molto popolare e il suo ritiro dalla recitazione lascerà un vuoto.

Prima dell’annuncio del ritiro Bruce Willis aveva completato i thriller d’azione Vendetta in cui ha recitato con Thomas Jane e Mike Tyson e Fortress: Sniper’s Eye, sequel dell’action Fortress del 2021 che lo vede protagonista al fianco di Jesse Metcalfe. Inoltre Willis ha altre sei pellicole attualmente in post-produzione: The Wrong Place in cui interpreta l’ex capo della polizia di una piccola città alle prese con “cuoco” di metanfetamina intenzionato ad eliminarlo; Soul Assassin con Dominic Purcell su un uomo morto nell’ambito di un programma militare sperimentale e un ex soldato delle operazioni clandestine che prende il suo posto per scoprire chi lo ha ucciso; Corrective Measures con Michael Rooker che segue una crescente tensione pronta ad esplodere tra detenuti e personale del penitenziario di massima sicurezza più pericoloso del mondo; Wire Room con Kevin Dillon su un famigerato trafficante d’armi irlandese che è in fuga dopo una sanguinosa guerra tra bande e finisce negli Stati Uniti come intermediario per un cartello messicano; White Elephant con Olga Kurylenko, Michael Rooker e John Malkovich su un ex enforcer dei marine che deve combattere la sua coscienza e il suo codice d’onore quando è costretto lavorare per la mafia. Inoltre è in post-produzione anche Paradise City che riunisce Bruce Willis e John Travolta dai tempi di “Pulp Fiction”; la trama segue un uomo che deve farsi strada nel mondo criminale hawaiano per vendicarsi del boss che ha ucciso suo padre.

Fonte: The Wrap